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Profughi, altri ottanta in arrivo a Padova


Profughi, altri ottanta in arrivo a Padova. 

Torna l'emergenza, continui sbarchi nelle coste siciliane, 500 sono destinati al Veneto di Felice Paduano.

PADOVA. Due giorni fa sulle coste calabresi e siciliane sono arrivati altri 5mila migranti. In pratica un paese intero con gli stessi abitanti di Correzzola.
Tra oggi e domani ne arriveranno altri 8. 500.
Quindi, in totale, in tre giorni consecutivi, i richiedenti asilo arrivati e in arrivo nei porti di Palermo, Catania, Messina, Augusta e Vibo Marina, saranno 13. 500.
Alla luce di questa nuova ondata di migranti, tra cui ci sono tantissimi nigeriani, bengalesi, pakistani, magrebini, siriani, camerunensi, senegalesi e somali, il ministero dell’Interno è costretto ad affrontare una nuova e caldissima emergenza. Visto che i campi d’accoglienza delle regioni meridionali sono tutti strapieni, a cominciare dal Cara di Mineo, i dirigenti di settore del Viminale hanno già deciso d’inviare quasi tutti i nuovi profughi nelle regioni del Nord.
Nel Veneto ne arriveranno 500.
In base al criterio demografico di ogni provincia, la maggioranza dei migranti sarà assegnata, per quanto riguarda la nostra regione, a Padova (935. 000 abitanti, la più popolosa del Veneto), Verona, Venezia, Vicenza e Treviso. Ne dovranno accogliere molti di meno solo le province di Rovigo e di Belluno. Ogni grande provincia ne dovrà ospitare circa ottanta. Il Polesine ed il Bellunese ne dovranno accogliere quaranta a testa. I sette prefetti, coordinati da quello di Venezia, Carlo Boffi, puntano moltissimo sull’accoglienza diffusa, specialmente a Padova e nelle altri grandi città venete. Ma, con questa nuova ondata di migranti, partiti ancora una volta dalle coste libiche e gestiti da trafficanti di esseri umani senza scrupoli, rischia di saltare anche il delicatissimo equilibrio nel rapporto tra abitanti sul territorio e profughi che si è creato in questi ultimi mesi.
Difficilmente, poi, potrà essere portato a termine il progetto, che sta a cuore in particolare al ministro Marco Minniti, di ridimensionare gli hub
di San Siro di Bagnoli e di Cona. Naturalmente rischia di saltare anche il programma messo in piedi dal prefetto di Padova, Renato Franceschelli, di assegnare 80 migranti ai Comuni con più di 20. 000 abitanti e 40 agli enti locali che hanno una popolazione tra i 10. 000 ed i 20. 000 abitanti.

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